Cappella dei Morti di san Pietro
Ad una cappella di San Pietro si fa riferimento in un atto del 966 rogato in Genivolta.
L'attuale piccolo edificio, spesso denominato come i "Morti di san Pietro" è tuttavia molto più recente e costruito a ricordo delle numerose ossa scoperte nel 1845 e testimonianza di una necropoli d’epoca imprecisata.
Proprio nel febbraio del 1845 l'arciprete don Tommaso Vezzoli lamentava la dissacrazione di tombe rinvenute in occasione di lavori di bonifica del campo denominato "di san Pietro": il parroco denunciava al commissario distrettuale di Soresina i possidenti Paolo Riva e Filippo Ferrari.
Don Vezzoli avrebbe voluto raccogliere i resti umani ritrovati per inumarli nel cimitero ma Paolo Riva, che era esponente della deputazione comunale, fece scavare una profonda fossa all'angolo del campo facendovi collocare tutte le ossa messe allo scoperto.
Ultimo aggiornamento:
28/01/2019