Palazzo e filanda Rizzini
Di fronte a piazza Guglielmo Marconi si snoda via Parmigiani che costeggia sulla sinistra la corte di palazzo Rizzini.
Osservando il Catasto Teresiano vi troviamo due corpi di cui uno perpendicolare alla strada principale (via Delma) e aperto verso sud, il secondo composto da piccole case a schiera.
Nei catasti ottocenteschi la situazione appare mutata: la corte è perimetrata e all'angolo nord est vi appare il palazzo.
Questi si presenta con un massiccio impianto a doppio corpo con fronte regolare su due piani più sottotetto. Al centro si apre il portale sovrastato da una portafinestra con balcone.
Il vano centrale si apre in un portico con corpi laterali. All'angolo sud-ovest della corte rustica si eleva una più antica torre colombaia.
Al complesso, in prosecuzione del Palazzo, negli anni Venti del XX secolo fu costruita la filanda: l'edificio allungato verso la roggia Delma, si avvicina alla corte rurale e costituisce un significativo esempio di integrazione dell'architettura manifatturiera con gli elementi costruttivi agricoli.
La filanda fu avviata dal tedesco Giovanni Pfennigwesth (adottato dall'avvocato Giuseppe Griffini) e la gestione fu affidata alla ditta milanese "Larghi e Ghezzi" arrivando ad impiegare, nel 1931, 150 persone per lo più addette al lavoro di filatura.
Entrò in crisi durante il periodo bellico per cui fu necessario operare tagli al personale, fino alla chiusura dello stabilimento avvenuta negli anni Cinquanta.
Ultimo aggiornamento:
27/01/2019