Santuario di Ariadello

La facciata

Già nel territorio comunale di Soresina, ma giusto poco oltre il confine comunale e assai vicino all'abitato di Genivolta, sorge il santuario dedicato alla Madonna di Ariadello.

Il santuario è legato alla devozione per una antica immagine della Madonna e sorge nel luogo in cui si verificò, intorno alla metà del XVII secolo, una guarigione miracolosa.

Fu infatti edificato nel 1664 con un lascito del marchese Giovanni Battista Barbò, feudatario di Soresina, a perpetuo ricordo dell’evento prodigioso che ridonò voce alla figlia sordomuta dalla nascita, probabilmente Teresa Gertrude, la quartogenita. Il miracolo fu attribuito all’intercessione della Madonna, raffigurata insieme al Bambino Gesù su una parete dell’edificio, situato in un campo della “contrada di Ariadello”, ormai ridotto a rudere e oggetto di preghiera e devozione da parte dei contadini della vicina campagna.

Nonostante le profonde trasformazioni subite, il santuario, isolato nella campagna, conserva ancora le caratteristiche originali dell’impianto. Il complesso, così come oggi ci appare, offre una sobria ed elegante facciata scandita da quattro lesene di ordine gigante che sorreggono un timpano dall’insolito motivo spezzato. Una bella voluta raccorda elegantemente la  facciata al portico dei pellegrini che si sviluppa sul fianco destro del santuario e che si  affacciava direttamente sul cortile di pertinenza di quella che era l’abitazione del sagrestano e dei religiosi impegnati nelle celebrazioni del culto della Madonna di Ariadello.

La prima pietra fu collocata l’11 maggio del 1664 e due anni dopo veniva terminato e solennemente benedetto da don Orazio Malossi, con al suo interno, collocata nel muro di fondo proprio sull’altare maggiore, l’effigie sacra oggetto di culto.

Bibliografia

Giovanni d'Auria, Elisa M. Mosconi, Agnese Visconti, Il nodo idraulico delle Tombe Morte, Fantigrafica, Cremona, 2004.

 Ultimo aggiornamento: 28/01/2019


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